Legno, rocce, fibre, sabbia: come sfruttarle?

Sono il frutto di tecniche condivise e affinate per generazioni.

In un territorio così impervio tutto ciò che era a portata di mano era preferibile, e l’ingegno costruttivo trovava soluzione non di rado anche esteticamente curate, con quello che trovava.
Nel Parco di Portofino i boschi, ricoprono ancora circa la metà della superficie, arrivando spesso fino al mare.
Del legno, “principe” di tutti i materiali da costruzione, ben si conoscevano le diverse caratteristiche: delle pinete e lecceti dell’assolato versante Sud e dei castagni, carpini neri, roverelle e ornielli del fresco versante Nord e della valle del monte.
Il resto è roccia, ben più dura del legno eppure ha avuto una funzione costruttiva cruciale per questo paesaggio: con la roccia l’uomo ha modellato il paesaggio coi terrazzamenti, detti “fasce”.
I terrazzamenti, come ogni pratica tradizionale, sono allo stesso tempo un modo di proteggere un pendio, diminuire la pendenza dei versanti, rendere più agevole l’area coltivabile, ricostituire il suolo, raccogliere e distribuire l’acqua.
Cucina ligure quaresimale ovvero di “strettissimo magro”


Nel medioevo la vera lotta contro il freddo e il caldo non è sostenuta da vestiti e da abitazioni confortevoli, ma dal corpo stesso e dalla sua capacità di reagire rimanendo sano grazie a una nutrizione adeguata: immaginiamoci lo sforzo per combinare il cibo sulla tavola che forse era vario per necessità, per il continuo adeguamento alle fluttuazione climatiche, che potevano portare pesanti mancanze e carestie; l’ingegnosità per rendere appetitosi ricette impoverite da qualche ingrediente mancante: la sofferta genesi, insomma, della cucina legata al territorio e agli ingredienti stagionali, che oggi tanto apprezziamo.