Dimostrare che il muretto a secco, se costruito “a regola d’arte”, è un manufatto duraturo, strutturale e non fragile come la cultura “grigia” del cemento lo vuol far passare: in Liguria siamo circondati da muretti secolari perfetti! Su questa idea abbiamo fatto molta strada ed ecco il progetto AQUAE che abbiamo presentato per il bando PNRR “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”, un antidoto alla siccità.
L’idea è recuperare le acque, non solo dalle falde dei tetti, dal fiume e dalla sorgente, ma anche dal drenaggio dei muretti a secco, raccogliendola nei periodi piovosi e conservandola nella cisterna dell’Eremo per l’irrigazione nei mesi estivi.
Al contrario dei manufatti in cemento i terrazzamenti di “muri a secco”, oltre al recupero della superficie coltivabile e la miglior preservazione del suolo, hanno una fondamentale funzione idrogeologica, con il rallentamento delle piogge improvvise e abbondanti.
Il progetto mira a diversificare gli approvvigionamenti di acqua e studiarne l’efficenza; generare un primo modello sperimentale di muretti a secco e divulgarlo per fare un passo avanti nella cura del paesaggio e nella gestione accurata della risorsa idrica nei paesaggi terrazzati.
Abbiamo vinto l’80%. Siamo comunque intenzionati ad andare fino in fondo, anche con il tuo sostegno.
L’Eremo di Sant’Antonio è un rifugio escursionistico dedicato ai giovani e agli amanti della natura, con prezzi abbordabili e non ha quindi la forza per coprire il 20% restante.
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