Acqua che scorre sottoterra tra le rocce

elementi, energia
Questa sezione parla del potere del fuoco, del vento, e sopratutto del mare e del monte che incontrandosi generano un’infinità di sorgenti, abbondanti e perenni. Una ricchezza che ha spinto gli uomini a insediarsi comunque in un territorio ripido e faticoso. L’acqua, il verde lussureggiante, il legno e il calore e tutto il resto
Boschi e uliveti a precipizio sul mare nella valletta di Niasca

Nel monte di Portofino l’acqua da secoli sprizza senza sosta d’inverno e d’estate: sì anche d’estate quando ovunque c’è scarsità d’acqua.
Ecco il segreto: grandi masse d’aria calda provenienti da sud e sature di vapore acqueo per i grandi tratti di mare attraversato, risalgono le coste rocciose: l’ abbassamento di temperatura dell’aria, dovuta all’aumento della quota, determina la condensazione dell’acqua che s’insinua nelle profonde fratture della roccia. Non stupisce che le risorse idriche del Monte siano state sfruttate fin da epoche storiche; un esempio fra tutti è la valle dell’AcquaViva con 35 Mulini a pochi passi dall’Eremo.

Legno, rocce, fibre, sabbia: come sfruttarle?

Questa sezione è dedicata alla capacità di utilizzare i materiali disponibili sul territorio, per costruire ciò che serviva alla vita quotidiana, con tecniche tradizionali. Le pratiche tradizionali sono molto interessanti perché risolvono in maniera integrata i problemi della gestione accurata del territorio per questo vanno rivalutate: pensa, per esempio, alla pulizia del bosco e all’uso del legno per costruire e per scaldarsi.
Sono il frutto di tecniche condivise e affinate per generazioni.
Legno di castagno: ottimo per costruzioni che sfidano le intemperie: con la sua carica di tannino non marcisce facilmente!

In un territorio così impervio tutto ciò che era a portata di mano era preferibile, e l’ingegno costruttivo trovava soluzione non di rado anche esteticamente curate, con quello che trovava.
Nel Parco di Portofino i boschi, ricoprono ancora circa la metà della superficie, arrivando spesso fino al mare.
Del legno, “principe” di tutti i materiali da costruzione, ben si conoscevano le diverse caratteristiche: delle pinete e lecceti dell’assolato versante Sud e dei castagni, carpini neri, roverelle e ornielli del fresco versante Nord e della valle del monte.
Il resto è roccia, ben più dura del legno eppure ha avuto una funzione costruttiva cruciale per questo paesaggio: con la roccia l’uomo ha modellato il paesaggio coi terrazzamenti, detti “fasce”.
I terrazzamenti, come ogni pratica tradizionale, sono allo stesso tempo un modo di proteggere un pendio, diminuire la pendenza dei versanti, rendere più agevole l’area coltivabile, ricostituire il suolo, raccogliere e distribuire l’acqua.