Trekking su una via della Transumanza Ligure

promontorio Portofino
Trekking in giornata dal Colle della Spinarola all’Eremo di Sant’Antonio di Niasca
entroterra di Portofino (GE), l’8 ottobre 2023.
Questo percorso nasce come via di Transumanza poi per secoli anche percorso votivo: dal passo della Spinarola attraverso il monte di Portofino, all’Eremo di Sant’Antonio di Niasca.
Sul percorso che scende verso il monte di Portofino dalle alture Liguri, il mare del golfo di Genova è il primo sfondo della nostra bellissima gita

Conoscete il promontorio di Portofino? La antichissima strada consolare romana lo taglia fuori perché rispetto alla linea di costa è un agglomerato roccioso, ripido e impervio che si protende sul mare: per le necessità di spostarsi velocemente verso le periferie dell’impero per i romani era un ostacolo da evitare. Ma se consideriamo il nome antico “Caput muntis” Capodimonte, ci si apre una prospettiva diversa: dall’entroterra verso il mare, dove i crinali dei monti di Genova declinano verso il monte di Portofino, ultima vetta che si affaccia sul golfo Paradiso e sul golfo del Tigullio. Per chi come tantissimi viaggiava a piedi i crinali che evitavano i “sali e scendi” dalle valli, erano un percorso vantaggioso, su cui era facile orientarsi; primi fra tutti a utilizzarlo i pastori che ne fecero un abituale via di transumanza verso pascoli vicino al mare, negli inverni rigidi con le montagne innevate. I monasteri del promontorio di Portofino che avevano ampi possedimenti affittavano questi pascoli, sempre verdi per l’influenza mitigatrice del mare, ai pastori, che transitarono per secoli su questo sentiero che faremo insieme.
In questa gita con la guida di Carlo Capra ripercorreremo l’ultimo tratto di questo percorso da passo della Spinarola all’Eremo di Niasca dove si potrà pernottare, in un rifugio che evoca questi tempi antichi in modo perfetto.!
Il costo è 55€ guida e pulmino al passo della Spinarola: prenotazioni al +39 347 0836713 o carlo@donkeyshome.it
CARATTERISTICHE
Lunghezza percorso: 15,5 km;
dislivello positivo: 570 m;
dislivello negativo: 1030 m;
5,30 di cammino
PROGRAMMA
Orario di ritrovo: 8.00 in Piazza Vittorio Veneto a Santa Margherita Ligure, vicino al chiosco dell’info point e dal mosaico a margherita; per facilitare il riconoscimento Carlo avrà una bandana rossa;
trasporto col pulmino al Passo della Spinarola, circa 40 minuti di viaggio; arrivo all’Eremo di Sant’Antonio di Niasca alle ore 17 nell’entroterra di Portofino (GE).
Qui si può cenare e pernottare nel rifugio escursionistico
al +39 380 1563777 o niasca@eremosantantonio.it
I prezzi li trovate qui https://eremosantantonio.it/prezzi/

Su una via della Transumanza Ligure

promontorio Portofino

Trekking in giornata dal Colle della Spinarola all’Eremo di Sant’Antonio di Niasca
entroterra di Portofino (GE), il 27 maggio2023.

Questo percorso nasce come via di Transumanza poi per secoli anche percorso votivo: dal passo della Spinarola attraverso il monte di Portofino, all’Eremo di Sant’Antonio di Niasca

Sul percorso che scende verso il monte di Portofino dalle alture Liguri, il mare del golfo di Genova è il primo sfondo della nostra bellissima gita

Transumanza Ligure 9

Conoscete il promontorio di Portofino? La antichissima strada consolare romana lo taglia fuori perché rispetto alla linea di costa è un agglomerato roccioso, ripido e impervio che si protende sul mare: per le necessità di spostarsi velocemente verso le periferie dell’impero per i romani era un ostacolo da evitare. Ma se consideriamo il nome antico “Caput muntis” Capodimonte, ci si apre una prospettiva diversa: dall’entroterra verso il mare, dove i crinali dei monti di Genova declinano verso il monte di Portofino, ultima vetta che si affaccia sul sul golfo Paradiso sul golfo del Tigullio. Per chi come tantissimi viaggiava a piedi i crinali che evitavano i “sali e scendi” dalle valli, erano un percorso vantaggioso, su cui era facile orientarsi; primi fra tutti a utilizzarlo i pastori che ne fecero un abituale via di transumanza verso pascoli vicino al mare, negli inverni rigidi con le montagne innevate. I monasteri del promontorio di Portofino che avevano ampi possedimenti affittavano questi pascoli, sempre verdi per l’influenza mitigatrice del mare, ai pastori, che transitarono per secoli su questo sentiero che faremo insieme.
In questa gita con la guida di Carlo Capra ripercorreremo l’ultimo tratto di questo percorso da passo della Spinarola all’Eremo di Niasca dove si potrà pernottare, in un rifugio che evoca questi tempi antichi in modo perfetto.!

Il costo è 55€ guida e pulmino al passo della Spinarola: prenotazioni al +39 347 0836713 o carlo@donkeyshome.it

CARATTERISTICHE
Lunghezza percorso: 15 km;

dislivello positivo: 496 m;

dislivello negativo: 945 m;
5,30 di cammino
PROGRAMMA
Orario di ritrovo: 8.30 in Piazza Vittorio Veneto a Santa Margherita Ligure, vicino al chiosco dell’info point e dal mosaico a margherita; per facilitare il riconoscimento Carlo avrà una bandana rossa;
trasporto col pulmino al Passo della Spinarola, circa 40 minuti di viaggio; arrivo all’Eremo di Sant’Antonio di Niasca alle ore 17 nell’entroterra di Portofino (GE).
Qui si può cenare e pernottarenel rifugio escursionistico
https://bookonline.pro/it/properties/90130
o contattandoci al +39 380 1563777 o niasca@eremosantantonio.it
I prezzi li trovate qui https://eremosantantonio.it/prezzi/

 

Di quanta acqua abbiamo bisogno?


In passato era molto più evidente questo bisogno primario d’acqua e gli insediamenti erano scelti accuratamente vicino a fonti d’acqua: non a caso l’Eremo di Sant’Antonio di Niasca ha sia il fiume che una sorgente a pochi metri. Allora l’uso era molto più accorto e si aveva la precisa percezione della preziosità dell’acqua sia per usi domestici, sia per l’agricoltura, sia per produrre “lavoro”, cioè energia attraverso la ruota del mulino che trasmetteva il movimento per far girare le macine.

E OGGI? L’impronta idrica della produzione in Italia è circa 70 miliardi di m3 di acqua l’anno. L’agricoltura è il settore più assetato d’Italia con l’85% dell’impronta idrica della produzione, comprendendo l’uso di acqua per la produzione di colture per l’alimentazione umana, al mangime per il bestiame (75%) e per pascolo e allevamento (10%). Il restante 15% dell’impronta idrica della produzione è suddiviso tra produzione industriale (8%) e uso domestico (7%).

L’impronta idrica dei consumi in Italia è di circa 132 miliardi di m3 di acqua l’anno (oltre 6mila litri pro capite al giorno) e comprende anche l’acqua nei beni importati. Da solo, il consumo di cibo (che include sia prodotti agricoli sia di origine animale) contribuisce all’89% dell’impronta idrica totale giornaliera degli italiani.

Il consumo di acqua per usi domestici (per pulire, cucinare, bere, etc.) è solo il 4 % dell’acqua che consumiamo ogni giorno, mentre l’acqua “incorporata” nei prodotti industriali rappresenta il 7%. I prodotti di origine animale (compresi latte, uova, carne e grassi animali) rappresentano quasi il 50% dell’impronta idrica totale dei consumi in Italia. Il consumo di carne, da solo, contribuisce a un terzo dell’impronta idrica totale.

La consapevolezza di questi dati ci hanno stimolato a progettare degli accorgimenti per il nostro (per ora) piccolo orto, che usa solo l’acqua del fiume; e per l’uso domestico dove abbiamo fatto l’impianto in modo tale da non usare acqua potabile nelle cassette dei gabinetti. Ma abbiamo moltissime altre idee in testa!

Fonte: @wwfitalia @wwf @wwf_lombardia

all’Eremo di Sant’Antonio di Niasca meccanismi di molitura per olive, castagne, cortecce per colorare le reti da pesca,

Verso la valletta di Niasca: piante autoctone e alloctone

Il promontorio di Portofino è un concentrato fantastico di biodiversità:
la valletta di Niasca, dall’Eremo di Sant’Antonio dietro Paraggi, ancora di più! Con una guida che ci aiuterà a osservare questi aspetti, vi invitiamo a una bellissima gita, da Nozarego all’Eremo, dove sarà possibile pranzare comodamente. L’escursione è gratuita a cura del Parco di Portofino (escluso il pranzo).

Ci vediamo a Nozarego alle 9.00 con Giulia Pastorino, che ci guida: per aiutarci nella gestione prenotatevi al +39 380 1563777

Forse non sai che questo territorio è quasi un monte Athos ligure

Questa sezione è dedicata alla sensibilità medioevale che percepiva l’esistenza di Dio dalla bellezza del creato. Allora monaci contadini hanno trovato sul Monte di Portofino un approdo ideale per lo studio, la preghiera ma anche il durissimo lavoro di un’agricoltura eroica.
Frate Andrea dell’Eremo di Sant’Antonio e Frate Benedetto dell’Abbazia di San Fruttuoso (1349)

Monaci, chierici, eremiti e pellegrini trovarono nel medioevo un approdo ideale per la loro spiritualità, e vi fondarono monasteri, chiese, cappelle e vissero in grotte adattate a luoghi di preghiera contemplativa e solitaria.
Un passo dopo l’altro sui sentieri da loro battuti, raggiungendo cinque monumenti puoi riscoprire lo spirito degli uomini che li costruirono e li animarono con i loro ideali, con i loro progetti, con la loro visione del mondo e di Dio.